I cinque archi

I cinque archi nasce a Ponte d’Arbia con l’obiettivo di essere una cooperativa di comunità in grado di coinvolgere cittadini residenti, piccoli produttori ed altre imprese che operano sul territorio. Il progetto coinvolge imprenditori, agricoltori ed è rivolto ad escursionisti, pellegrini e viandanti che tutto l’anno passano da Ponte d’Arbia per percorrere la famosa Via Francigena. Il nome della cooperativa è legato al ponte che unisce le due sponde del fiume e che dal XVIII secolo è sostenuto da cinque archi, caratteristica che tutt’oggi conserva. L’idea di creare una cooperativa di comunità a Ponte d’Arbia ha preso vita grazie alle persone del paese. Coordinata da un gruppo di giovani, coinvolge una quarantina di soci tra i quali alcuni cittadini che hanno deciso di rimanere in questi luoghi e altri che sono arrivati da poco. Tra i soci ci sono anche diverse associazioni del terzo settore. La costituzione della cooperativa di comunità promuove forme di autogoverno condiviso, etico, orientate al mutualismo, alla collaborazione, all’utilizzo responsabili delle risorse naturali, attente ai bisogni dei più fragili, nel rispetto dell’uomo e delle sue potenzialità. Si prevede la collaborazione con un protocollo etico che raccoglie l’insieme delle azioni per il miglioramento della sostenibilità ambientale. La cooperativa vuole farsi promotrice di azioni finalizzate alla valorizzazione del territorio, alla promozione dei suoi prodotti, nonché alla creazione di servizi per la persona e alla gestione dell’accoglienza turistica. Le azioni progettuali non dovranno mai compromettere né la qualità della vita, né il patrimonio locale sia ambientale che culturale. Affinché si possa parlare di un progetto sostenibile sul medio–lungo periodo a livello socio–economico e ambientale, è infatti di primaria importanza che le azioni  contribuiscono al miglioramento della vita della comunità, alla tutela del suo patrimonio e allo sviluppo della sostenibilità ambientale. Tuttavia la nostra comunità di riferimento non può definirsi solida e di antiche origini a causa di vari flussi migratori. Ecco perché, tra gli obiettivi del progetto, vogliamo anche andare ad ampliare la comunità a tutti gli abitanti (anche di altre etnie) presenti sul territorio. Per riuscire a raggiungere tale scopo, promuoveremo una vera e propria integrazione tra popoli declinando il concetto di comunità attraverso il dialogo tra culture diverse che, per vari motivi, si trovano a vivere nel medesimo territorio in cui non solo hanno in comune la via di domicilio, ma anche il benessere della comunità stessa.

Qualche proposta

Prevediamo l’ampliamento di alcuni servizi ricettivi forniti dal Centro Culturale Monsignor Cresti e la messa a norma dell’ex scuola materna del paese, con l’intenzione di seguire la logica e perseguire l’obiettivo dell’albergo diffuso. Per superare la mancanza dei servizi essenziali a Ponte d’Arbia, vogliamo aprire una bottega alimentare che sia volta alla promozione dei prodotti locali e recuperare i campi abbandonati o dismessi per produrre alimenti a Km 0. Puntiamo a realizzare spazi dedicati allo smart working e daremo vita a un sito web per aumentare la visibilità del territorio che potrà anche contare sull’apertura del Centro commerciale naturale (Ccn).