In cammino sulla Via Francigena
I paesi, il fiume e Dante
Ponte d’Arbia è nel centro di una striscia di territorio che collega la Val d’Orcia alla città di Siena, due siti patrimonio dell’Unesco, attraverso paesaggi suggestivi e segni del passato perfettamente conservati e integrati in un’orizzonte caratterizzato da calanchi e biancane tipiche delle crete senesi.
Un itinerario affascinante sulla Via Francigena
Immersi fra dolci colline coltivate punteggiate da casolari, simili a quelli della Val d’Orcia, e i resti di un passato che ha reso questa zona una regione ricca e di passaggio per viaggiatori, pellegrini, mercanti e uomini per molti secoli, siamo in un luogo ideale per vivere giornate in una storia che viene da lontano e che procede, incessante, lungo le assi dell’attuale tracciato della romana Cassia e dell’antica Via Francigena.
Per chi abita a Ponte d’Arbia, come in uno degli altri centri del comune di Monteroni d’Arbia o, anche, a Buonconvento, le occasioni per conoscere presente e passato di una Toscana profonda e sincera non
Il punto di riferimento può essere Ponte d’Arbia, certo. Le località vicine sono altrettanto pronte a condurci sull’antica Via Francigena tra spedali e mulini, granai fortificati, tra cui il più famoso di tutti, la Grancia di Cuna, alle porte di Monteroni vale più di uno sguardo attento. Nella campagna circostante si trova anche la Chiesa dei Santi Jacopo e Cristoforo, risalente al 1314.
A Cuna soggiornarono molti personaggi illustri del passato, tra cui Papa Urbano VI, Papa Martino V, Papa Paolo III e Carlo VIII re di Francia. Nel settembre 1640, Carlo di Guisa della famiglia dei Lorena morì a Cuna.
Non lontano si trova anche la pieve romanica di Corsano, fondata nell’XI secolo e dedicata a San Giovanni Battista. Merita una visita anche Lucignano d’Arbia, poco oltre Monteroni, un borgo di origine medievale con due porte-torri del Trecento e un campanile di origine romanica.
Non dimentichiamo poi l’Arbia, corso d’acqua che presta il suo nome a gran parte delle località che stiamo conoscendo. L’Arbia ci riconsegna, attraverso la grande storia della letteratura, un passato affascinante e al contempo drammatico e duro.
L’Arbia è menzionata da Dante Alighieri nella sua Commedia, quando, con Virgilio, si trova nel cerchio dell’Inferno riservato ai violenti.
Dante descrive l’Arbia come un fiume maledetto a causa del sangue che scorre nelle sue acque a causa delle violenze commesse dai suoi abitanti. Dante rievoca eventi storici e politici dell’epoca, tra cui la battaglia di Montaperti del 1260 tra i guelfi e i ghibellini, una lotta politica tra le fazioni rivali dell’epoca medievale italiana.
Nel canto, Dante incontra le anime dei dannati che si sono macchiati di violenza nei confronti dei propri concittadini, e queste anime sono immerse nel fiume Arbia fino al collo.
Dante parla con queste anime e ascolta i loro racconti di violenza e intrighi politici, mostrando il suo disgusto per queste azioni.